Eroine pericolose, assassine di mariti, matrigne malvagie, seduttrici e baccanti. Il teatro dell’antica Atene è pieno di figure che incarnano i vizi delle donne e ammoniscono gli spettatori a controllare la loro sfrenatezza. Marcella Farioli, nel suo volume "L’anomalie nécessaire", ha studiato la rappresentazione delle donne nel teatro greco tra pregiudizi, sospetti, drammi della storia e del nostro pensiero.
Martedì 29 aprile alle 20.00, "Mythos – il festival di teatro classico" che da anni anima con successo il palcoscenico del Teatro Del Monaco di Treviso – arriva a Venezia con un primo appuntamento e porta al Teatro Goldoni
Eroine
, una lettura teatralizzata a cura della compagnia Tema Academy. Ad accompagnare la voce di Marcella Farioli saranno le musiche dal vivo del Modern Trio, con Eleonora Biasin (voce), Attilio Pisarri (chitarra), Giacomo Berlese (sax). L’adattamento e la regia sono a cura di Giovanna Cordova.
Il reading spettacolo, realizzato in collaborazione tra il festival "Mythos", Classici Contro – Università Ca’ Foscari e l’associazione musicale Francesco Manzato, si inserisce nel cartellone "Fuoriserie" di Venezia, un contenitore multidisciplinare che spazia tra concerti, teatro contemporaneo, spettacoli, conferenze e teatro comico.
Fin da Omero, la letteratura greca descrive le donne come un gruppo chiuso e separato dal maschile, caratterizzato da tratti e vizi che ne decretano l'inferiorità e la pericolosità. La stessa “natura femminile” emerge nel teatro di Atene, come Farioli mette in luce esaminando una sessantina di figure femminili attraverso un ampio corpus di fonti letterarie, iconografiche ed epigrafiche. La maggior parte di queste figure – le cui vittime sono quasi sempre uomini – non è attestata nelle fonti arcaiche, ma la loro malvagità si acuisce con l’arrivo dell’età classica. Una traiettoria che non si riscontra nelle rappresentazioni maschili.
Tra mito, storia e pseudo-storia, Farioli mette in relazione le “donne pericolose” con il contesto politico e sociale dell’Atene classica, analizzando i mutamenti nelle forme matrimoniali, ereditarie e dotali. Emergono così le radici materiali della diseguaglianza di genere: nella polis democratica, una donna che sfugge al ruolo sociale assegnato diventa un pericolo. Ecco perché il teatro antico pullula di figure indimenticabili: assassine di mariti e figli, madri vendicative, matrigne malvagie, seduttrici, incantatrici, baccanti e fanciulle che rifiutano il matrimonio. Pregiudizi delle società antiche che si snodano nelle fonti greche, dall’età arcaica all’età classica, e che influenzano ancora oggi il destino delle donne. Ad anticipare il reading ci sarà un aperitivo di benvenuto dalle 19.00 nel foyer del Teatro Goldoni.