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Yage Guo. Dissolving boundaries
sede:
Galleria Solito S1 (Napoli).
cura:
Vincent Vanden Bogaard
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Le opere di Yage Guo presentano una varietà di tecniche, tra cui pittura a olio, disegno a grafite e carboncino.
Al centro della sua pratica ci sono concetti come il tempo, la metafora e Nidana (termine sanscrito e pali che significa “causa, motivazione o occasione”, comunemente associato alla filosofia buddista, che si riferisce alla natura ciclica dell’esistenza, della sofferenza e della rinascita).
Attraverso i suoi dipinti in cui rappresenta figure, fiori e nature morte, Guo cattura un’essenza eterea e sentimentale che evoca fantasie oniriche.
Dissolving Boundaries, il titolo della mostra, trae liberamente ispirazione dai romanzi de L’amica Geniale di Elena Ferrante, in particolare dal tema della “smarginatura” – una dissoluzione dell’identità, in cui realtà, percezione di sé e strutture sociali si confondono e si disintegrano.
Questa nozione di instabilità è centrale nella sua pratica; Guo esplora i temi della trasformazione, del genere e della provvisorietà evidenziando la fluidità della forma e del significato.
I suoi lavori incarnano il cambiamento, mentre elementi floreali e scheletrici simboleggiano la caducità e la trasformazione, sottolineando l’interazione tra la vita e la morte.
Per la produzione delle opere in mostra, Guo si è immersa nella lettura di testi letterali quali I romanzi dei Plantageneti e dei Tudor di Philippa Gregory, Quaderno Proibito di Alba de Céspedes, Stone Butch Blues di Leslie Feinberg e Detransition, Baby di Torrey Peters.
Queste opere esaminano donne e individui queer che si destreggiano tra identità, indipendenza e autodefinizione.
I protagonisti di queste opere sfidano le rigide norme sociali dell’essere donna, della maternità e dell’amore, rappresentano la femminilità come un concetto fluido e contraddittorio che coesiste con la mascolinità, incarnando sia l’armonia che il caos.
Nell’opera Study of Judith with the Head of Holofernes la figura di Giuditta viene reimmaginata come androgina – ribelle, padrona di sé e risoluta – eliminando le rappresentazioni tradizionali di un personaggio seducente.
La raffigurazione di Medusa sfida la narrativa convenzionale; spesso viene ritratta nella disfatta – la sua testa mozzata tenuta come trofeo di guerra, grottesca e mostruosa – ma qui l’artista rappresenta una Medusa che, sebbene sconfitta, rimane eterna, ambigua, seducente e pronta per la vendetta.
La mitologia, proprio come l’identità, è fluida e in continua evoluzione.
È ereditata, reinterpretata e modellata dal passare del tempo.
Sono attratta da questi spazi di incertezza, cercando di riempirli con le mie interpretazioni e alterazioni.
La serie Skeleton esplora la materialità, il colore e la trasformazione, traendo ispirazione dalla perdita personale e dal processo di cremazione.
Questa transizione dalla carne alla cenere rivela la storia all’interno del bianco osseo, mentre il teschio e il suo sottile sorriso simboleggiano il ritorno alla forma essenziale.
Nell’esplorare il peso emotivo attraverso il colore, Guo associa varie tonalità a diversi temi: i blu profondi riflettono una meditazione silenziosa sulla morte e la rinascita; i viola incarnano il desiderio; i verdi riflettono una quiete angosciosa e una vitalità indomita; i gialli irradiano calore e l’attesa; i rossi pulsano di sensualità e intensità.
L’artista utilizza il tema delle narrazioni immaginative, influenzato dall’astrologia e dai tarocchi, per tradurre qualità astratte in immagini vivide.
Questo approccio porta a reincarnazioni fantasiose di figure appartenenti alla letteratura e alla storia, come Margherita d’Angiò (regina d’Inghilterra per matrimonio con il re Enrico VI dal 1445 al 1461 e di nuovo dal 1470 al 1471) che viene reimmaginata come la Carta del Carro, o il centauro bendato Chirone, che rappresenta il Sagittario.
Nei suoi quattro ampi dipinti, Guo esplora momenti di trasformazione in cui l’identità si dissolve e si riforma: Veil of Spring simboleggia il rinnovamento e la memoria – un fiore audace che emerge solo per dissolversi di nuovo in petali e tempo – echeggiando il desiderio di affermare la propria esistenza.
Reverie incarna la partenza e la disintegrazione.
Unraveling illustra la coesistenza fluida di vita e morte – un’orchidea che fiorisce mentre un corpo che si dissolve si trasforma in ossa.
Liminal Dance ritrae una donna in blu che danza attraverso lo spazio vuoto, muovendosi tra dolore e gioia, vita e morte, intrappolata in un ciclo eterno di transizione.
(VVB)
Inaugurazione
giovedì 27 marzo 2025 – ore 19:00
Immagine in evidenza
TGuo – Reverie – 2025 – oil on canvas – 140×110 (part.)
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Inizio:
giovedì 27 Marzo 2025
Fine:
venerdì 23 Maggio 2025
Categoria Evento:
Tag Evento:
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GALLERIA SOLITO S1
Piazza Enrico De Nicola, 46
Napoli
,
80139
Italia
Phone
081 304 19 19
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