Something in the Water è il titolo della mostra, dal 18 aprile al MAXXI, a cura di Oscar Tuazon (Seattle, 1975) che esplora l’acqua come metafora ed elemento in grado di resistere a ogni tentativo di essere modellato, come mezzo essenziale per gli artisti: un puro specchio. Il progetto si sviluppa nello spazio della Galleria come un’esperienza fluida in cui l’acqua diventa il veicolo di connessione tra artisti di diversa generazione e provenienza, un territorio che appartiene a tutti e a nessuno. Parti di un processo in divenire e non semplici oggetti statici, le opere esposte portano la firma di artisti internazionali tra i quali lo stesso Oscar Tuazon, Lita Albuquerque, Saif Azzuz, Matthew Barney, Christo, Abraham Cruzvillegas, Torkwase Dyson, Leslie Hewitt, Nancy Holt, Anna Sew Hoy, Pavlo Makov, Marjetica Potrč e Virginia Overton. Con una nuova produzione inedita prodotta a Roma, la mostra al MAXXI segna un nuovo capitolo del più ampio progetto Water School di Tuazon nel quale la pratica dell’artista diventa strumento di collaborazione, dando vita a uno spazio condiviso con altri artisti, ed in cui l’atto creativo si espande fino a includere il pubblico.