"L’idea che le donne siano state considerate, per secoli,
fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa?" Parte da questa
domanda lo spettacolo che mette in scena testi che in pochi
conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado,
esilaranti scritti razionali del secolo scorso. "L'inferiorità
mentale delle donne" è il titolo dello spettacolo che andrà in
scena al Teatro Quirino dal 4 al 9 marzo. "Come stanno le cose
riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi,
cervello corto". Esordisce così Paul Julius Moebius - assistente
nella sezione di neurologia di Lipsia – nel piccolo compendio
"L’inferiorità mentale della donna" scritto nel 1900,
opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario. Donne
dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente... secondo
Moebius le signore sono provviste di una totale mancanza di giudizi
propri. “Per giunta dopo poche gravidanze decadono e, come si dice
molto volgarmente, rimbambiscono”. Non solo. Le donne che pretendono
di pensare sono moleste e “la riflessione non fa che renderle
peggiori”. A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo,
giurista e criminologo italiano Cesare Lombroso: le donne mentono e
spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni.
Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli
delle donne criminali. Ed ecco un rapido excursus su delitti
eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o da Leonarda
Cianciulli, la saponificatrice di Correggio. “Le donne hanno un solo
nemico” rilancia Moebius “il tempo, a cui, però, dopo qualche
anno di matrimonio soccombono, sia diventando sciocche, sia
disseccandosi sotto forma di vecchie zitelle stravaganti”. Del
resto, laddove si riscontra del talento, la psiche femminile manifesta
un evidente ermafroditismo psichico. Sylvain Maréchal scrittore,
avvocato e sedicente rivoluzionario, con il suo “Progetto di legge
per vietare alle donne di leggere” sostiene che “imparare a
leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro
naturale ammaestramento”, d’altro canto “la ragione vuole che le
donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento”.
Lo spettacolo, con protagonista Veronica Pivetti è diretto da
Giovanni Gra e liberamente ispirato al trattato “L’inferiorità
mentale della donna” di Paul Julius Moebius.
theater
120
Views
05/03/2025 Last update