Lunedì 24 marzo (ore 19), a 81 anni esatti dal 24 marzo 1944, eccidio
DELLE FOSSE ARDEATINE, va in scena al TEATRO PALLADIUM di Roma "TUTTE
LE NOTTI, TUTTE LE NOTTI IO MI SVEGLIAVO…" OPERA SU TESTO DI SANDRO
CAPPELLETTO, musica di Matteo D’Amico, scritta in MEMORIA DI QUEGLI
EVENTI CHE HANNO SEGNATO LA STORIA DEL NOSTRO PAESE.L’opera,
composta nel 2024 su invito di RAI - Radio3 per la stagione dei
concerti del Quirinale, viene ripresa in occasione
dell’inaugurazione del Dams Music Festival, ideato da Luca Aversano
e realizzato dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e dal
Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo
dell’Università Roma Tre. La serata inaugurale è realizzata in
collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana e Zètema Progetto
Cultura.
Sul palco l’attrice Matilde Bernardi (voce recitante), affiancata
dalle voci femminili dei soprani Patrizia Polia e Giulia Peri, e del
mezzosoprano Chiara Osella, con un quartetto strumentale - David
Simonacci violino, Michele Chiapperino violoncello, Luca Cipriano
clarinetto, Marco Scolastra pianoforte - diretti da Fabio Maestri.
Venerdì 24 marzo 1944, Roma, sono le 15.30. I camion che trasportano
i prigionieri alle Fosse Ardeatine si muovono in silenzio, nessuno ne
sa niente, gli ufficiali non parlano, non spiegano, la gente cerca di
spiare dalle finestre chiuse. Nessuno, neanche i carnefici, vede in
faccia le vittime, al loro arrivo e al momento delle esecuzioni, che
avvengono nell’oscurità, di spalle. Per i tedeschi, le vittime sono
numeri, o anche Stücke, pezzi: 335, tutti uomini, uccisi cinque per
volta in quello spazio ristretto, i corpi accatastati sui corpi. Quali
saranno stati i loro pensieri in quei momenti? Sono morti soffrendo,
disperati: la vergogna di sentirsi ridotti ad animali, senza più
dignità, “pecore vicino ai lupi”. Il 28 marzo vengono fatte
saltare dai tedeschi le volte della cava, per ricoprire con le macerie
i corpi, nell’intento di cancellare ogni traccia.
Sono le donne a cercare di sapere qualcosa, perché nessuna autorità
ha comunicato qualcosa in modo ufficiale. Sono le donne a battersi per
il riconoscimento dei corpi. Sono le donne rimaste sole a lavorare per
sopravvivere: mal pagate, insidiate, mortificate, senza più una vera
vita, una prospettiva, degli affetti.
_“Questi alcuni pensieri, alcune riflessioni, tra le molte_ –
raccontano gli autori Sandro Cappelletto e Matteo D’Amico – c _he
ci hanno spinto a tornare lo scorso anno, ottant’anni dopo, a quel
tragico evento e a quello che ha rappresentato per la città di Roma,
per la sua gente di ogni estrazione sociale, culturale e politica, e a
presentare questo lavoro in una sede quanto mai prestigiosa e
significativa come la Cappella Paolina del Quirinale, all’interno
della stagione dei concerti curata da RAI-Radio3, il 24 marzo 2024.
Ottant’anni dopo la fine della guerra di Liberazione dal regime
nazi-fascista, sono più che mai vive e attuali la pluralità e la
diversità di quelle storie individuali, che uniscono nella tragedia
‘innocenti’ presi per caso e ‘martiri consapevoli’ forgiati
dalla lotta, dal carcere e dalle torture”._
Molte di queste storie sono state raccontate da Alessandro Portelli
nel suo prezioso volume L’ordine è già stato eseguito (Roma, 1999)
che è stato di stimolo alla nascita di questo lavoro, nel quale
convivono testi di diversa natura, antichi e moderni, sacri e profani,
insieme a una forte presenza musicale, divisa tra il canto polifonico,
più astratto, di tre voci femminili e la partecipazione più
palpitante dei quattro strumenti, che scandiscono con puntualità
l’avanzare del racconto. _“Un lavoro al centro del quale_ –
concludono gli autori – _sono il dolore e la paura degli individui,
l’esperienza della solitudine nell’affrontarli, l’intimità
dello strazio per ferite che non si possono rimarginare. La
necessità, civile e collettiva, che non può tramontare, della
memoria”._
Il concerto viene preceduto alle ore 18.30 dall’inaugurazione del
festival con i saluti istituzionali.
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25/03/2025 Last update