THE TALENT PRIZE 2025 In mostra alla Galleria Nazionale di Arte
Moderna e Contemporanea di Roma i vincitori, finalisti e premi
speciali della XVIII edizione del concorso promosso da Inside Art
OPENING E CERIMONIA DI PREMIAZIONE Venerdì 19 dicembre 2025 - ore
18:30 Dal 19 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026 la Galleria Nazionale
d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ospita, nelle Sale Aldrovandi
al piano superiore del museo, la mostra dedicata ai vincitori, ai
finalisti e ai premi speciali della XVIII edizione del Talent Prize,
il concorso di arti visive promosso da Inside Art e ideato da Guido
Talarico, da anni punto di riferimento nel sostegno ai giovani artisti
italiani emergenti. L’esposizione è realizzata da Inside Art in
collaborazione con la GNAMC e rappresenta un’ampia ricognizione
sulle più significative ricerche contemporanee emerse attraverso
questa edizione del premio. L’apertura ufficiale e la cerimonia di
premiazione si terranno venerdì 19 dicembre 2025 alle ore 18.30,
nella Sala delle Colonne del museo, alla presenza di Guido Talarico,
editore e direttore di Inside Art, e di Renata Cristina Mazzantini,
direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Un momento pubblico che suggella il percorso del concorso e mette in
dialogo artisti, istituzioni e pubblico all’interno di uno dei
luoghi simbolo dell’arte italiana. La mostra presenta opere di
pittura, scultura, installazione, video e fotografia, restituendo uno
spaccato articolato e plurale della ricerca artistica contemporanea.
Attraverso linguaggi differenti, gli artisti selezionati affrontano
temi che spaziano dal recupero della tradizione e dei saperi
artigianali all’uso critico delle nuove tecnologie, dalla
riflessione sull’identità e sulla memoria alle trasformazioni
sociali e culturali del presente. Ne emerge un panorama complesso, in
cui pratiche e visioni diverse convivono, offrendo al visitatore
un’occasione di confronto con le molte direzioni dell’arte di
oggi. Il Primo Premio è stato assegnato a Guglielmo Maggini, in
mostra con l’opera Titano mio. La scultura nasce dall’incontro tra
la ricerca plastica contemporanea e il sapere artigianale della
ceramica, sviluppata durante una residenza presso il laboratorio
Fumanti di Gubbio. L’opera, realizzata in ceramica e resina, si
configura come un conglomerato vitale e stratificato che richiama,
nella sua forma, un albero, un totem di giocattoli e un’esplosione
di frammenti. La giuria ha riconosciuto a Maggini la capacità di
reinterpretare la tradizione attraverso l’uso di stampi provenienti
dall’archivio storico della famiglia Fumanti, dando vita a una
scultura che attiva un dialogo profondo con il genius loci e
restituisce una lettura attuale di un materiale antico e ancora
estremamente vivo. Accanto all’opera vincitrice, l’esposizione
ospita i lavori dei nove finalisti della XVIII edizione. Silvia Bigi,
seconda classificata, presenta Are you nobody, too?, mentre il terzo
posto è stato assegnato a Federico Montaresi con il video …but
I’ll be BACK before you are DONE. Espongono inoltre Jimmy Milani con
Scarabocchio (aspettative rosee-fifa blue), Meletios Meletiou con The
Companion n.4, Federica Rugnone con Fai la brava, Andrea Mauti con
Horizon, Federica Mariani con It’s not always easy to be a cop,
Anouk Laure Chambaz con il video Di notte e Matteo Pizzolante con
Ritratto e ritiro. Insieme, questi lavori compongono un racconto
corale, fatto di sguardi personali e di sperimentazioni formali che
attraversano il presente. La Menzione della Giuria è stata attribuita
a Leonardo Petrucci per l’opera Ho ancora tante cose da dirti. Si
tratta della replica in ottone del telefono cellulare utilizzato fino
alla scomparsa della madre, nell’agosto del 2021. Un oggetto
quotidiano che, trasformato in reliquia silenziosa, perde ogni valore
economico per assumere un peso simbolico e affettivo potentissimo.
Adagiato su una tela nera deformata, il telefono diventa emblema
universale del lutto e dell’assenza. La giuria ha sottolineato come
la forza dell’opera risieda nella semplicità del dispositivo
narrativo, capace di rendere tangibile l’esperienza della perdita e
di trasformare un gesto intimo in una memoria condivisa. Il Premio
Speciale GNAMC, giunto alla sua seconda edizione, è stato conferito a
Ginevra Petrozzi per Congregation of Mysteries (ex votos). Attraverso
una sorta di liturgia laica, l’artista mette in scena una
riflessione sulla spiritualità contemporanea, rivolta alle tecnologie
che regolano il nostro presente. L’opera reinterpreta la tradizione
degli ex-voto, sostituendo alla divinità religiosa quella digitale, e
invita a interrogarsi sulle dinamiche del postumanesimo. Come ha
sottolineato Renata Cristina Mazzantini, il lavoro è esito di una
ricerca concettuale e interdisciplinare che utilizza il linguaggio
simbolico per attivare una critica e un’immaginazione politica del
nostro tempo. L’opera entrerà a far parte della collezione
permanente della GNAMC grazie alla donazione dell’artista e della
C+N Gallery CANEPANERI. Il Premio Speciale Inside Art è stato
assegnato a Giovanni Longo per Like a Dam (form archive), un progetto
che intreccia questioni esistenziali e processi locali. Da oltre
vent’anni l’artista lavora nelle fiumare calabresi, raccogliendo
legni modellati dalle correnti e trasformandoli in strutture
anatomiche o archivi di forme. In questo lavoro, il materiale raccolto
viene ordinato secondo criteri visivi e morfologici, dando vita a un
archivio vivente che supera i luoghi di origine per aprirsi allo
spazio espositivo e configurarsi come dispositivo poetico. Novità di
quest’anno è l’introduzione del Premio Speciale AMPA (Associated
Medias Press Agency), conferito nella sua prima edizione a Marco
Rossetti per l’opera R-complex o l’istinto. L’installazione
cinetica affronta il tema della memoria frammentaria attraverso
un’immagine divisa: la parte superiore di una fotografia resta fissa
a parete, mentre quella inferiore, montata su un carrello motorizzato,
si muove lungo un binario. Solo in un punto le due metà si
ricompongono, per poi separarsi nuovamente in un ciclo continuo.
Ispirata al “complesso R”, la regione più antica del cervello,
l’opera evoca istinti primitivi e ricordi profondi, offrendo
un’esperienza percettiva che riflette sul rapporto tra immagine,
memoria e assenza. I progetti presentati in mostra sono stati
selezionati da una giuria di altissimo profilo, composta da storici
dell’arte, curatori e direttori di importanti istituzioni italiane e
internazionali, tra cui Peter Benson Miller, Maria Emanuela Bruni,
Costantino D’Orazio, Teresa Emanuele, Gianluca Marziani, Anna
Mattirolo, Renata Cristina Mazzantini, Chiara Parisi, Federica Pirani,
Adriana Polveroni, Ludovico Pratesi, Marcello Smarrelli, Guido
Talarico e Roberta Tenconi. Una pluralità di sguardi che conferma il
valore del Talent Prize come osservatorio privilegiato sul presente e
sul futuro dell’arte contemporanea. ORARI E BIGLIETTI da martedì a
domenica / dalle 9 alle 19 ultimo ingresso 45 minuti prima della
chiusura Giorni di chiusura 25 dicembre – 1 gennaio Biglietto intero
/ € 10,00 Biglietto ridotto / € 2,00 – cittadini UE di età
compresa tra i 18 e i 25 anni
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11/12/2025 Last update