Dal 14 giugno 2024 al 16 maggio 2025, il Museo del Palio di Via
Cardinal Massaia (Palazzo Mazzola) ospiterà la mostra che celebra il
padre e la figlia che diedero un’iconografia al Palio. È esposta
anche l’enorme lunetta, raffigurante San Secondo, che durante gli
anni ’30 faceva bella mostra di sé sopra la tribuna reale al Palio
di Asti. Questa opera di Ottavio Baussano (1898 – 1970) è uno dei
pezzi forti dell’esposizione inaugurata venerdì scorso al Museo del
Palio di Asti, in collaborazione con il borgo Santa Maria Nuova. La
mostra L’esposizione è dedicata a Ottavio Baussano e alla figlia
Gea, che, con il padre negli anni ’30 e poi dagli anni ’60, hanno
contribuito alla iconografia della festa. Ottavio Baussano Ottavio
Baussano, infatti, con il podestà di Asti Vincenzo Buronzo, richiamò
in vita e carico di nuovi significati l’antica Corsa del Palio,
interrotta nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1929, Ottavio
realizzò un primo manifesto della Corsa e nel 1930 realizzò le
lunette delle tribune. In collaborazione con il pittore Domenico
Gaido, dipinse i pannelli in legno del carroccio e realizzò bozzetti
di bandiere e costumi per la sfilata. Fu anche l’autore dei
manifesti del 1932 e del 1934, dando una forte caratterizzazione
dell'”immagine” del Palio di quel periodo. Gea Baussano Gea
Baussano, scomparsa nel 2014, portò avanti la narrazione della nostra
Festa. È stata autrice di undici sendalli dal 1967 al 1982,
dipingendo proprio il primo Palio della ripresa. Sua la firma sui
drappi del 1967 (Palio vinto da Don Bosco – Viatosto), nel 1968 (San
Pietro), nel 1969 (San Pietro), nel 1970 (Torretta – Santa Caterina)
– drappo esposto proprio al Museo del Palio – nel 1971 (Don Bosco
– Viatosto), nel 1973 (San Pietro), nel 1974 (Canelli), nel 1976
(Torretta), nel 1977 (Cattedrale), nel 1980 (Don Bosco – Viatosto) e
nel 1982 (San Secondo). La pittrice è anche l’autrice
dell’affresco che rappresenta Guelfi e Ghibellini nella sala
consiliare del Comune di Asti, di cui sono esposti in mostra alcuni
disegni preparatori. L’esposizione, con la presenza di dipinti,
disegni, bozzetti, bandiere, gonfaloni e sculture di questi due
artisti, intende valorizzare la loro opera molto spesso dimenticata.
Il museo del Palio di Asti Asti è una città medievale
intrinsecamente legata al Palio, una corsa di cavalli che ha
attraversato otto secoli di gloria e declino, riflettendo le
vicissitudini cittadine. Il Palio mantiene intatti i suoi elementi
distintivi: la competizione, la passione, il legame con il Santo
patrono e un forte valore identitario. Il Museo del Palio di Asti
offre un percorso che racconta la storia della corsa e della città,
con esposizioni permanenti e mostre temporanee che esplorano le
diverse sfaccettature di questo antico rito collettivo. Archivio
Storico L’Archivio Storico del Comune di Asti è un’importante
istituzione che conserva la memoria storica della città e del
territorio. Custodisce tutta la documentazione comunale prodotta e
ricevuta nel corso dei secoli, dal secolo X fino al XXI secolo. Tra i
documenti preziosi conservati si annoverano i codici manoscritti
medievali (come il Codex Astensis e Codex Statutorum), le pergamene
decorate con sigilli, le deliberazioni pubbliche a partire dal XIV
secolo e il fondo cartografico dal XVII secolo. L’Archivio include
anche gli archivi aggregati dei comuni soppressi e archivi privati di
alto valore storico e culturale. Di grande rilievo è la raccolta dei
manifesti, realizzati dal XVI secolo in poi. Infine, un nucleo
significativo è rappresentato dalla Fototeca, che raccoglie oltre
300.000 fotografie, documentando eventi, personaggi e ambienti dalla
seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.
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05/04/2025 Last update