La chiesa di San Secondo riapre al pubblico come parte del progetto della Rete Romanica di Collina , che offre l’opportunità di riscoprire il patrimonio storico e culturale del Monferrato . L’edificio si trova in una collina scoscesa e ombreggiata , immersa in un paesaggio verdeggiante. L’iniziativa non si limita alla sola apertura della chiesa, ma comprende anche i Cammini del Romanico , che collegano le varie chiese della zona. I visitatori potranno percorrere i sentieri che attraversano il suggestivo paesaggio collinare, ricco di flora e fauna , immergendosi in un’esperienza che unisce arte, storia e natura. Durante il percorso pensato per includere la visita al sito, ovvero quello Cortazzone – Bagnasco – Montafia, è possibile visitare anche le chiese di Santa Giorgio, presso il cimitero della frazione Bagnasco, e di San Martino, immersa in una zona scoscesa e alberata della collina. I dettagli del cammino romanico per visitare i tre edifici, si possono consultare al seguente link . Chiesa di San Secondo La chiesa sorge sulla collina di Mongiglietto , a circa un chilometro dall’abitato di Cortazzone . La si scorge al fondo di un vasto spiazzo erboso, inserita quasi con maestà nel paesaggio, al centro di una corona di verdi colline , orientata est-ovest. Mongiglietto , probabilmente dal latino Mons Iovis (Monte di Giove), come località di un preesistente tempio pagano; oppure Mons Iubili , monte della gioia; Mont-joie – mongioia , in francese antico, cumulo di pietre per indicare la via o a ricordo di fatti importanti. A pianta basilicale a tre navate – terminanti ognuna con un’abside semicircolare – l’edificio è costruito con materiali di origine locale . La muratura è prevalentemente in blocchi di pietra faccia a vista , con l’inserimento di file di mattoni . Rifacimenti La costruzione , nel corso dei secoli, ha subito rimaneggiamenti che hanno modificato la struttura originaria. Le volte a vela , di incerta realizzazione e attribuzione, quasi certamente hanno sostituito una copertura a capriate . Inoltre, è possibile che la chiesa fosse completata da un campanile : lo fanno supporre alcuni elementi architettonici , anche se questa ipotesi non è supportata da riferimenti scritti. Anche la facciata ha subito numerosi interventi: il rifacimento della parte superiore centrale realizzata in mattoni e la costruzione di un campaniletto a vela risalente al 1680 circa. Chiesa di San Giorgio La chiesa (XII secolo) si trova presso il cimitero della frazione Bagnasco di Montafia , ed è collocata in una zona scoscesa e alberata della collina. L’edificio si presenta a pianta basilicale , con tre navate e tre absidi semicircolari e ingresso sulla facciata. La facciata a salienti con l’ingresso assiale architravato, sovrastato da un finto arco . Sopra la porta, una finestra circolare e, in corrispondenza del vertice del timpano, una finestrina a croce greca . Il prospetto laterale a sud ha una monofora a tutto sesto tamponata e una feritoia in prossimità dell’abside. Le absidi sono scompartite da lesene coronate da archetti sormontati da fasce di mattoni a “dente di sega” ; nelle absidi monofore a doppia strombatura. All’interno si trovano interessanti affreschi , tra cui Cristo Risorto , Santa Agata , Santa Chiara e San Michele Arcangelo , risalenti al secolo XV circa. Chiesa di San Martino La chiesa si trova all’interno del cimitero di Montafia, situato sulla sommità di un colle a circa un chilometro dall’abitato. La parte senz’altro più interessante della chiesa è l’ abside romanica che si eleva su un alto basamento. Il suo rivestimento presenta, nella parte inferiore, un motivo a “denti di lupo” formato da conci in pietra alternati a filari in cotto. Notizie storiche La chiesa viene citata per la prima volta nel registro diocesano del 1345 , nel quale è indicata come dipendente dalla Pieve di San Giorgio di Bagnasco , insieme alla Madonna di Vignole e a San Marziano (oggi scomparsa), tutte nel territorio di Montafia . Nel 1585 , il vescovo Angelo Peruzzi , Visitatore Apostolico della diocesi di Asti , compì una prima visita pastorale a Montafia e ritenne la chiesa una semplice cappella campestre , facente parte dell’area cimiteriale : nell’arco di due secoli, la chiesa venne sostanzialmente abbandonata . Ancora all’inizio dell’Ottocento, le fonti attestano la chiusura della chiesa, perché ritenuta pericolante . Solo un secolo dopo, all’inizio del Novecento , con l’ampliamento del cimitero , l’edificio fu rimaneggiato e, a partire dal 1980 , vennero avviati i lavori di consolidamento e restauro della struttura. In seguito ai lavori, vennero scoperti due affreschi raffiguranti San Martino , posti all’interno della chiesa, in prossimità dell’abside. Struttura geografica della rete L’accoglienza, la visita e la conoscenza delle 26 abbazie e chiese romaniche , nel territorio tra Po e Monferrato, fanno da corona a Santa Maria di Vezzolano, importante abbazia romanica situata nel comune di Albugnano. Oltre alla sua funzione spirituale, l’abbazia, sorta sul finire dell’XI secolo, era anche un centro di accoglienza per i pellegrini e di diffusione della cultura religiosa. La sua posizione strategica nel paesaggio monferrino la rendeva un punto di riferimento per il territorio circostante. La Rete Romanica di Collina ne rappresenta un “perimetro” o una cornice, contribuendo a creare un insieme di grande importanza storica e culturale .