La chiesa Madonna della Neve riapre al pubblico come parte del progetto della Rete Romanica di Collina , che offre l’opportunità di riscoprire il patrimonio storico e culturale del Monferrato . L’iniziativa non si limita alla sola apertura della chiesa, ma comprende anche i Cammini del Romanico , che collegano le varie chiese della zona. I visitatori potranno percorrere i sentieri che attraversano il suggestivo paesaggio collinare, ricco di flora e fauna , immergendosi in un’esperienza che unisce arte, storia e natura. Nel percorso pensato per includere la visita al sito, ovvero quello di Castell’Alfero, si partità da Piazza Castello, dove spicca la scenografica facciata della Residenza dei conti Amico. Nei sotterranei è visitabile il Museo Etnografico ‘L Ciar , dove vengono proposte alcune riproduzioni di ambienti tipici della vita contadina. I dettagli del cammino romanico si possono consultare al seguente link . Chiesa Madonna della Neve La chiesa sorge isolata , a circa 2 km dal centro di Castell’Alfero , su un punto strategico lungo una strada della via Francigena . La prima menzione risale al 1156 , quando Papa Adriano IV la indicò come parte di tre feudi . Nel 1494 era abitata solo da un eremita , mentre il territorio circostante era stato abbandonato . Notizie storiche La prima testimonianza dell’esistenza della chiesa risale a un documento del 1156 emesso da Papa Adriano IV , che confermava l’esistenza di tre feudi di pertinenza ecclesiastica, tra cui quella di Santa Maria. Nel 1494 la chiesa ospitava solo un eremita . Nel XIII secolo , a causa delle incursioni monferrine , gli abitanti di San Pietro si spostarono a Castell’Alfero , dove il borgo divenne parte del Comune di Asti . La chiesa è stata più volte restaurata nel corso dei secoli. Nel 1868 fu venduta dal governo e, dopo vari passaggi, fu ceduta al comune nel 1869 . Nel 2019 , la chiesa è stata riaperta in occasione della Prima Giornata del Romanico in Piemonte . Descrizione La chiesa è una delle costruzioni romaniche rurali più significative della zona di Asti . L’edificio ha una pianta rettangolare con pareti laterali e abside in arenaria alternata a mattoni . La facciata a capanna è stata rimaneggiata nel tempo. Le pareti laterali sono caratterizzate da alternanza di cotto e pietra arenaria con motivi a scacchiera . Il campanile è l’unico a sezione circolare della zona e data al 1155 . L’ abside semicircolare ha lesene piatte e monofore con capitelli scolpiti. All’interno, l’ affresco nel catino rappresenta il Cristo circondato dai quattro evangelisti . Curiosità Il toponimo Castell’Alfero ricorda una costruzione fortificata legata a Alferio . Il paese conserva l’ impianto medievale con il ricetto e il Castello , visibili nei tratti delle mura difensive . Giovanni Battista De Rolandis , nativo di Castell’Alfero, è considerato uno dei protagonisti del Risorgimento e il creatore del Tricolore italiano . Giuseppe Maria De Rolandis è stato un scienziato che ha contribuito alla decifrazione della stele geroglifica di Rosetta . Museo Etnografico ‘L Ciar Il Museo Etnografico ‘L Ciar’ raccoglie una vasta collezione di oggetti che documentano la vita quotidiana dell’Ottocento e del Novecento, con particolare attenzione alla tradizione rurale . Gli attrezzi , utensili , e giocattoli esposti offrono uno spunto per immergersi nel passato, raccontando storie di vita vissuta e tradizioni che hanno segnato il territorio. L’esposizione si propone di far rivivere attraverso gli oggetti il legame con le generazioni passate , preservando la memoria storica e culturale della regione. Il museo si arricchisce anche di racconti locali , che permettono di esplorare l’evoluzione del vissuto della comunità . Struttura geografica della rete L’accoglienza, la visita e la conoscenza delle 26 abbazie e chiese romaniche , nel territorio tra Po e Monferrato, fanno da corona a Santa Maria di Vezzolano, importante abbazia romanica situata nel comune di Albugnano. Oltre alla sua funzione spirituale, l’abbazia, sorta sul finire dell’XI secolo, era anche un centro di accoglienza per i pellegrini e di diffusione della cultura religiosa. La sua posizione strategica nel paesaggio monferrino la rendeva un punto di riferimento per il territorio circostante. La Rete Romanica di Collina ne rappresenta un “perimetro” o una cornice, contribuendo a creare un insieme di grande importanza storica e culturale .