La pieve di San Lorenzo riapre al pubblico come parte del progetto della Rete Romanica di Collina , che offre l’opportunità di riscoprire il patrimonio storico e culturale del Monferrato . L’iniziativa non si limita alla sola apertura della chiesa, ma comprende anche i Cammini del Romanico , che collegano le varie chiese della zona. I visitatori potranno percorrere i sentieri che attraversano il suggestivo paesaggio collinare, ricco di flora e fauna , immergendosi in un’esperienza che unisce arte, storia e natura. Nel percorso pensato per includere la visita al sito, ovvero quello di Tigliole, si passerà accanto il Centro Recupero Fauna Selvatica Lipu che è il punto di riferimento, dal 1997, per tutta l’attività di soccorso e riabilitazione della fauna selvatica proveniente dalle province di Asti e Alessandria e dalle aree centrali e sud occidentali del Piemonte I dettagli del cammino romanico si possono consultare al seguente link . Chiesa di San Lorenzo La chiesa si trova isolata nella regione omonima, chiamata in passato “Teglole superiores” , a 1200 metri a est del paese su un colle di 230 m s.l.m. Si raggiunge percorrendo un chilometro di strada verso la stazione ferroviaria , poi imboccando una via comunale non asfaltata . È circondata da alberi spontanei , tra cui robinie e bagolari . Notizie storiche Le informazioni sulla chiesa sono scarse a causa della dipendenza politica del suo castello dal vescovo di Pavia . Nel 1041 si distingueva da un altro villaggio, Teglole sancta Maria , poi detto Tigliolette , situato vicino alla confluenza del Triversa e del Borbore . Nel 1507 la chiesa appare nei catasti e lo storico Giansecondo De Canis riferisce che, ancora nel Settecento , era una chiesa cimiteriale . Nel 1803 passò dal vicariato di Costigliole a quello della città di Asti , diventando poi prevostura del vicariato di Baldichieri . Gli elementi architettonici suggeriscono una datazione intorno al XII secolo , con successive modifiche nel XVIII secolo . Nel Novecento , il degrado portò al crollo del tetto , all’ infiltrazione dell’acqua e alla rovina della muratura . Un restauro negli anni ’90 , curato dall’ Architetto Inzerra , ha restituito l’edificio alla sua dignità originaria . Descrizione La chiesa ha una pianta rettangolare (14,25 x 4,80 m), con abside semicircolare e muratura a sacco in mattoni e pietra . Nel dettaglio: Facciata : il portale rettangolare aggettante è simile a quello di Sant’Andrea di Casaglio. Pareti laterali : si notano interventi successivi, tra cui porte tamponate e monofore ad arco a tutto sesto. Abside : scandita in tre campiture, con monofore a doppia strombatura e archetti pensili monolitici. Interno : aula a navata unica, divisa in tre campate da archi traversi con volte a crociera. Il presbiterio rialzato è separato dall’abside da un arco trionfale . Una botola consente l’accesso a un vano sotterraneo . Curiosità Il nome Tigliole potrebbe derivare dalla presenza di tigli in un’area un tempo boscosa . Fu a lungo una “terra papalina” , isolata dal resto dell’ Astigiano fino al 1741 , quando Papa Benedetto XIV concesse l’autorità ai Savoia . Questo status garantì privilegi fiscali , favorendo il commercio di salnitro , la produzione di polvere da sparo e l’ allevamento dei bachi da seta . Struttura geografica della rete L’accoglienza, la visita e la conoscenza delle 26 abbazie e chiese romaniche , nel territorio tra Po e Monferrato, fanno da corona a Santa Maria di Vezzolano, importante abbazia romanica situata nel comune di Albugnano. Oltre alla sua funzione spirituale, l’abbazia, sorta sul finire dell’XI secolo, era anche un centro di accoglienza per i pellegrini e di diffusione della cultura religiosa. La sua posizione strategica nel paesaggio monferrino la rendeva un punto di riferimento per il territorio circostante. La Rete Romanica di Collina ne rappresenta un “perimetro” o una cornice, contribuendo a creare un insieme di grande importanza storica e culturale .