L’esposizione al primo piano della GAM ripercorre la carriera di
Elisabetta Di Maggio , tra lavori storici e nuove produzioni
realizzate appositamente per gli spazi del museo. Il carattere
centrale della sua pratica è l’ intaglio , gesto ambivalente che
intreccia cura meticolosa e violenza irrevocabile, scavando materiali
fragili come carta velina, porcellana e cera. Le opere mettono in
discussione i confini tra astrazione e figurazione , tra naturale e
artificiale , creando strutture in bilico tra mappa e organismo,
superficie e trama segreta. L’esperienza visiva si arricchisce di
elementi sensoriali: odori , suoni , giochi di luce e livelli di
contemplazione. L’ingresso alla mostra è segnato da Annunciazione
(2025) , due delicatissime ali di libellula in rame ossidato; la
chiusura è affidata a Desiderale (2006) , cielo stellato ottenuto
intagliando la pellicola video. Il percorso, suddiviso in sei stanze
tematiche, affronta i nuclei concettuali delle mappature , delle trame
cosmiche e vegetali , della memoria e della sacralità della natura ,
sottolineando il moto di stupore che guida l’artista nel confronto
con la varietà delle forme organiche e artificiali. L’artista
Elisabetta Di Maggio è un’artista italiana nata a Milano nel 1964,
formatasi all’ Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Fondazione
Antonio Ratti di Como. La sua cifra distintiva è l’ intaglio ,
gesto preciso e irrevocabile che agisce sui materiali come carta
velina, porcellana, cera o sapone, sospendendoli tra delicatezza e
lacerazione definitiva. Attraverso trame traforate, ricami di luce,
superfici incise, Di Maggio esplora la soglia tra organico e
artificiale , tra microcosmo e architettura , tra astrazione e memoria
materiale . Le sue opere assumono forme di mappature urbane, tessuti
vegetali, trame cosmiche: strutture fragili, costruite con ore di cura
e un solo gesto di rottura, che rivelano insieme la precisione
razionale e lo stupore sensibile. L’artista invita a una visione
rallentata, quasi contemplativa: ogni superficie si fa territorio,
ogni taglio diventa traccia, ogni forma in bilico tra dissoluzione e
resistenza.
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13/12/2025 Last update