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contemporanea collettiva My Mother My Father an I Share on Facebook
Tweet on Twitter Bari - 23/10/2021 : 15/12/2021 Il tema della famiglia
costituisce un elemento fondamentale per quasi ogni artista, a volte
per i suoi primi passi, come background di partenza per la propria
sperimentazione o la propria riflessione concettuale, a volte nella
sua evoluzione, per necessità autobiografiche o individuando nella
famiglia una materia prima, un fenomeno sociale e culturale che
permette di mettere in campo una riflessione che unisce arte e vita.
Informazioni Luogo: MURATCENTOVENTIDUE ARTE CONTEMPORANEA Indirizzo:
Via Gioacchino Murat 122b - Bari - Puglia Quando: dal 23/10/2021 - al
15/12/2021 Vernissage: 23/10/2021 ore 19 Generi: arte contemporanea,
collettiva Orari: Lunedì, martedì e mercoledì solo su appuntamento
Dal giovedì al sabato, dalle 17.30 alle 20.30 Comunicato stampa Il
tema della famiglia costituisce un elemento fondamentale per quasi
ogni artista, a volte per i suoi primi passi, come background di
partenza per la propria sperimentazione o la propria riflessione
concettuale, a volte nella sua evoluzione, per necessità
autobiografiche o individuando nella famiglia una materia prima, un
fenomeno sociale e culturale che permette di mettere in campo una
riflessione che unisce arte e vita Leggi tutto In questa mostra
vediamo le opere di cinque artiste Elisabetta Di Sopra, Irina Gabiani,
Paola Gandolfi, Kaia Hugin e Debora Vrizzi che permettono di
investigare gli intricati territori dei ruoli di padre e madre e le
dinamiche e le strutture che definiscono il concetto di famiglia nel
mondo contemporaneo. I video, le fotografie e le installazioni in
mostra affrontano e decostruiscono questo concetto, coniugando la
soggettività autobiografica di ogni artista con la ricerca di un
significato collettivo, riflettendo su quei legami culturali, morali,
etici e biologici che definiscono e caratterizzano una famiglia. La
ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra si esprime in particolar modo
attraverso luso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più
sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove
il corpo femminile assume spesso un ruolo centrale perché custode di
una memoria e di un suo linguaggio espressivo. Ci sono due nuclei
fondamentali all'interno della sua pratica, uno incentrato sul
rapporto tra corpo e materia, l'altro su corpo e memoria,
corrispondenti rispettivamente alla sua prima e seconda produzione
video. Nel video FAMILY lartista riflette sulle dinamiche familiari al
cui interno spesso si diventa ostaggio dellaltro. Una contesa
reciproca, dove la famiglia che dovrebbe essere un nido rassicurante
diventa una gabbia che imprigiona. Il secondo video Tempo di lettura
1938 2015 / Mio Padre è una delicata riflessione sulla figura
paterna. La vita è come un libro -riflette lartista- che si continua
a sfogliare pagina dopo pagina, sperando che non finisca mai. E
invece, anche se non lo si conosce, esiste un tempo di lettura, che
differisce da ciascuno di noi. Quello di mio padre inizia nel 1938 e
si conclude nel 2015, poco dopo il momento in cui ho pensato di
ritrarlo nella stessa posa di una sua foto da ragazzino assorto nella
lettura. Gli estremi della sua vita scanditi in 48 secondi, come se
lui avesse avuto la necessità di ripercorrerla, allontanandosene.
Irina Gabiani è un'artista italiana di origine georgiana, nata a
Tbilisi (Georgia) nel 1971. Vive in Lussemburgo dove si occupa di
disegno, pittura, installazioni, video e performance. LUniverso nella
sua olistica essenza è al centro della ricerca di Irina Gabiani,
influenzata dalla cultura e dalla filosofia orientale, secondo la
quale noi tutti apparteniamo ad un unico grande organismo immaginato
come una sorta di complicata catena dagli anelli correlati, del quale
noi, e tutto quanto attorno a noi, siamo parte. Cercando di vedere
oltre quanto possiamo percepire con i nostri occhi, lartista ricerca
le innumerevoli somiglianze tra linfinitamente grande e linfinitamente
piccolo allinterno della materia. Più conosciamo la materia e ne
capiamo la complessità che ci sfugge alla visione immediata e più
linfinitamente piccolo ci conduce alluniverso. Lartista presenta il
video One Common Father, basato sul testo dello scrittore georgiano
Grigol Robakidze. Il focus è l'eterna lotta tra due forze opposte
(..Father - necessity,Child freedom..) , e allo stesso tempo l'unione
universale al loro interno. Lartista romana, Paola Gandolfi, attiva
sulla scena artistica sin dagli anni 70, lavora su diversi media, pur
rimanendo la pittura il suo linguaggio di riferimento. Fin dai suoi
esordi si occupa del mondo e della figura femminile, delle dinamiche
psico-fisiche che ne definiscono lidentità, attingendo
dallinesauribile ricchezza del mito e delle figure di donne che lo
animano. Il suo lavoro è incentrato sullesplorazione di luoghi
inaccessibili come linconscio femminile che tramite la sua pittura e
la video animazione cerca di analizzare. Il video La Recherche de ma
Mère, costruito su elementi tratti dai dipinti dell'artista, mette in
scena un percorso profondo ma ironico alla ricerca dei luoghi simbolo
della psiche femminile, attraversando ironia, insicurezza, amore e
sessualità, senso di delusione e aggressività. il lavoro dellartista
racconta la donna, attingendo alla ricchezza inesauribile delle figure
emblematiche provenienti dalla religione, come Maria Maddalena e le
sante, o dal mito, come Clitennestra e Elettra. L artista cerca così
di rifondare un immaginario al femminile, una genealogia che risale al
mito primigenio della Madre. In una quotidianità immaginaria, parti
del corpo e della psiche si scindono e si ricompongono in un
equilibrio sempre nuovo, già oggetto della particolarissima ricerca
dellartista. Lartista norvegese Kaia Hugin, esplorando in maniera
trasversale la danza, la performance e la video arte, lavora dal 2008
a una serie di video intitolata Motholic Mobbles, una riflessione su
temi esistenziali attraverso lesplorazione del movimento e dello
spazio. Nelle sue performance, cerca di comprendere quelle esperienze
corporee che facciamo nei nostri sogni, cercando di indagare
situazioni che si pongono al confine fra razionale e irrazionale. I
suoi lavori ricordano i film davanguardia di una pioniera del cinema,
Maya Deren, che a metà del secolo scorso ha sperimentato combinazioni
di film, coreografia e movimento con effetti surreali e molto
personali. Lartista presenta una serie di cinque foto Sculpting and
Modeling # 1 -5 che si ispirano al lavoro dellartista americano Bruce
Nauman che da sempre esplora le possibilità performative dellessere
umano: la camminata, la postura, la gestualità delle dita. Kaia Hugin
nelle sue sperimentazioni con la fotografia riprende gesti, situazioni
ed attività quotidiane, che, pur nella loro banalità, diventano
oggetto di indagine - riflessione e soggetto artistico. Debora Vrizzi
è una videoartista e regista italiana. Come performer e cineasta,
lavora da sempre con le immagini, il movimento, la fotografia e il
corpo per mettere in scena una riflessione sullidentità personale e
collettiva, a volte attraverso strutture semi-narrative, altre volte
mediante una struttura simbolico-concettuale, in altre ancora
slittando verso la documentazione del reale e lautobiografia. I suoi
personali progetti artistici seguono due strade: la prima è
caratterizzata dal mettere in gioco il proprio corpo come protagonista
delle sue opere, le quali sono strutturate su un impianto prettamente
cinematografico: i suoi quadri viventi sono delle vere e proprie mises
en scène. La seconda è apparentemente opposta poiché lartista
sceglie di mettere in scena il cinema del reale. Così lartista a
proposito del suo video Family Portrait : Siedo, impolverata, ad un
tavolo. La mia famiglia, in piedi a fianco a me, soffia via la polvere
che si è depositata sul mio corpo. Famiglia che ci nutre e ci divora.
Godiamo di questo duplice aspetto, fondamento dellamore,
contraddittorietà senza soluzione. Parlo dello scorrere del tempo e
degli affetti. CV Elisabetta Di Sopra was born in 1969 in Pordenone.
She lives and works in Venice. She is currently the curator of
Maurizio Cosua video art competition, within the Francesco Pasinetti
festival. She collaborates with Ca Foscari University for the Short
Film Festival in the promotion of video art, and with the Italian
Cultural Association Archivio Carlo Montanaro at Venices Fabbrica del
Vedere as well. Among her solo exhibition :2021- IL LIMITE, video
installaton, National Archaeological Museum of Venice -RITRATTO DI
ANNA PONTI. TRE VITE IN UNA, Ateneo Veneto, Venice ; CHILD ABUSE, Film
exhibition of contemporary art curated by curated by Eleonora
Frattarol-Collectif -2020- Segrete tracce di memoria XII ed. curated
by Virginia Monteverde, Ducal Palace. Genoa ;Trentatrè Stelline,
curated by Valentina Tebala, Angela Pellicanò, Paola Miriam Russo.
PICO, Palace of Culture. Reggio Calabria; LINKS, Etherea Art Gallery,
Genova-2019- CEILINGS MEDEA. VOCI |Teatro Comunale di Catanzaro
curated by Giovanni Carpanzano;THE CARE, MACROAsilo Museum of
Contemporary Art Roma; THE CARE, galleria Muratcentoventodue, Bari- I
Am my Body, I Am my Memory, ACTION HYBRIDE; Officine Forte Marghera
Venice Corpsinvisibles; Théâtre de Verre Co-Arter; ACTION HYBRIDE ·
Paris, France ;Libere tutte- curated by Daniele Capra e Giuseppe
Frangi. Casa Testori Novate Milanese;Collectif, ACTION HYBRIDE.
Projection de vidéos, Parigi- 2018: PIETAS, curated by Daniele Capra,
Galleria Bugno, Venezia; Autoritratto, MACROAsilo, Roma;
#liberadiesseredonna, Verdi Theater, Pordenone; i 2017: Possibili
Sensi, curated by Chiara Tavella, Galleria PArCo, Pordenone; in 2015
Temporary, curated by Giulia Bortoluzzi, galleria 3D, Venezia ; Among
her group exhibition: in 2018 ,Body concrete, curated by Laura
Gottlob, Museoteatro della Commenda, Genova; Restless Waters, Italian
Videoart, curated by Silvia Grandi, Perama (G); Videoart Yearbook,
curated Renato Barilli, Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Paolo
Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Dams, Bologna; in 2017 Karachi
Biennale, curated by Paolo De Grandis, Karachi (PK); in 2016 Le stanze
dei frammenti, curated by Simona Caramia, Museo Marca, Catanzaro; in
2015 Body Interference, curated by Laura Carlotta Gottlob,
Künstlerhaus, Wien, ; in 2014 Recto/Verso, curated by Ilaria
Marghutti, CasermaArcheologica, Sansepolcro (Ar); in 2013 100x100= 900
Project, Zeta Center for Contemporary Art, Tirana (AL); Who controls
the controllers?, curated by Francesco Lucifera, Galleria Clou,
Ragusa; Body in abstraction, curated by Laura Carlotta Gottlob, St
John's College, Oxford (UK); Hetero Q.B., curated by Emilia Tavares e
Paula Roush, Museu Nacional de Arte Contemporânea do Chiado, Lisbona
(P); Premio Terna 05, curated by Cristiana Collu e Gianluca Marziani,
Roma; in 2012 Videospritz (con Igor Imhoff), curated by Paola Bristot
e Daniele Capra, Studio Tommaseo, Trieste; De rerum natura, curated by
Daniele Capra, Lab 610 XL, Sovramonte (Bl); Norme per la rivoluzione,
Rassegna di videoarte, curated by Bruno Di Marino, Volksbühne,
Berlino (D); Idrografie, curated by Chiara Tavella, ex convento di San
Francesco, Pordenone; Arsprima, Rassegna di videoarte, curated by
AlessandroTrabucco, Nur Gallery, Milano; Per-Lumina, curated by Luigi
Viola, Palazzo dei Battuti, San Vito al Tagliamento (Pn); Let the body
play, curated by Daniela Santellani, Katia Baraldi, Galleria Jarach,
Venice. Irina Gabiani is an Italian artist of Georgian origin, born in
Tbilisi (Georgia) in 1971. She lives in Luxembourg where she works
with drawing, painting, installation, video and performance. After
completing the School of art in Tbilisi in 1990, Irina Gabiani studied
at the Academy of Art in Tbilisi and moved afterwards to Amsterdam
where she studied at the Gerrit Rietveld Academy of Art until 1994.
Her works have been exhibited world-wide in more than 40 countries.In
2011, Irina Gabiani participated to the Venice Biennale. Recent
personal exhibitions include: Théâtre Intérieur, Galerie PJ, Metz,
France (2021); Game without rules, Gian Marco Casini Gallery, Livorno,
Italy and Across the Universe, Raffaella De Chirico Arte
Contemporanea, Turin, Italy (2019); The end is your choice, Nosbaum
Reding Projects, Luxembourg (2018); Unrolling the human body,
Bannanefabrik, Luxembourg (2017); Unrolling the Universe, Georgian
National Museum, Tbilisi, Georgia (2016); Micro e macro cosmi,
Galleria Giampiero Biasutti, Torino, Italy (2015). Her videos have
been exhibited in many solo exhibitions (such as at the Georgian
National Museum, the Rustaveli Theater, and the Pantomime Theater in
Tbilisi Georgia and the Conservatorio di Milano) and several video
projects and festivals held at Museums and public Institutions,
including Time is Love, Cologne Off, Video Dia Loghi, Festinova, Human
Emotion Project, Artisterium etc. Paola Gandolfi was born in Rome and
studied in Bologna. In 1980s, she came back to Rome, where she still
lives and works. The artist has exhibited in many exhibitions in Italy
and abroad and she has presented her works at many film festivals in
Italy and abroad; below is a selection of personal exhibitions and
collective ones she took part in: (2018), Fuori Posto, MUSIA, Rome;
(2018) Presentation of the video Macchina Madre, Studio Leander
Kaiser, Vienna; (2018) Scorribanda. Sessanta anni dellAttico di Fabio
Sargentini, La Galleria Nazionale, Rome; (2017) Le storie del cinema
dartista presentation of Macchina Madre, MAXXI, Rome; (2017)
Illuminazioni, Galleria Alessandro Bagnai, Foiano del Chianti; (2017);
Intime for temporal changes was presented at the Film Festival in
Pesaro in the short film section; (2017) Paola Gandolfi, Galleria
MITOBCN, Barcellona; (2017) Esplorazioni Ostinate, Galerie Elisabeth
Michitisch,Wien; (2014) Presentation of La Recherche de ma mère -
Festival del cinema di Pesaro il mouse e la matita; (2013) Immagine
mutante sperimental films presentation of La Recherce de ma mère and
Macchina Madre, MACRO Museum, Rome; (2012) Participation with Macchina
Madre at Roma Europa Festival-DIGITAL LIFE, Macro Testaccio, Rome;
(2010) Sindrome, Galleria Vigato, Alessandria; (2007) Paola Gandolfi,
Museum of Bratislava, Bratislava, Slovacchia; (2007) Macchina Madre,
Galleria Daniele Ugolini, Florence; (2006) presentation of the video
La Recherce de ma mère, Casa delle Letterature Rome; (2007) Sinapsi,
Galleria MITOBCN, Barcellona; in 2005 the artist was invited to the
second Internation Biennal of Beijingand she was selected to take part
to an exhibition dedicated to the Voiker W. Feierabend collection at
MARTMuseum in Rovereto; (2003) Esercizi di equilibrio, Galleria La
Vetrina di Elisabetta Giovagnoni; in 2003 with the video installation
La recherche da ma mère, the artist took part to the 60th
International Film Exhibition in Venice in newterritoriessection;
(1999) Frammenti di Orestiade, Temple University, Rome; (1996) Paola
Gandolfi, Monique Knowlton Gallery, New York, NY; in 1995 she had a
solo show sectionat the Italian Pavilion of the Venice Biennal; (1989)
Solitudine Riflessa, Galleria Ausoni, Rome; (1995) Solo show at
Palazzo Brancaccio -Galleria Architettura Arte Moderna; (1985) Paola
Gandolfi, Pio MontiGallery, Rome; (1983) Paola Gandolfi, Pio Monti
Gallery, Rome; (1981) La Tartaruga Gallery, Rome. Kaia Hugin was born
in Oslo in 1975. She graduated with an MA in Fine Arts from the
National Academy of the Arts in Bergen, Norway in 2011. She also has a
background from contemporary dance and studies in Art History. Hugin
has showed her work, among other places, at Whitechapel Gallery in
London, UK, La Capella in Barcelona, ES, Frankfurter Kunstverein, DE,
LOOP in Barcelona, ES, Hayward Gallery, UK, Gallery Luda in St.
Petersburg, RU, Stiftelsen 3,14 in Bergen, NO, Sassari, Sardinia, IT
and The Annual Autumn Exhibition in Oslo, NO. Solo exhibitions
includes Muratcentoventidue Artecontemporanea in Bari, IT (2011), Oslo
Fine Art Society, NO (2013), Vigeland Museum, NO (2015), Fotogalleriet
Format in Malmö, SE (2016), Sandefjord Fine Art Society, NO (1017)
and North Norwegian Art Centre, NO (2017). Debora Vrizzi (1975,
Cividale del Friuli) an Italian video artist and cinematographer. As a
director of photography, Vrizzi brought her works to many
international festivals, such as Cannes Festival, Venice Film
Festival, Berlinale and TIFF. Her video artworks have been shown in
personal and collective exhibitions such as: Videoart forum,
AlbumArte, Rome, 2019; Fuori Norma, MACRO Asilo Museum, Rome 2018;
Artists Film and video in Italy from The Sixties to Today, MAXXI
Museum, Rome / Videoart Yearbook, Bologna 2017; Ibrida, Festival delle
arti intermediali, Forli 2015; Maravee corpus, La Loggia Gallery,
Capodistria, Slovenia; Mise en sce?ne, with Wang Qing Song, OffiCina
Gallery, Beijing, China 2009; Mise en Abyme, 3g Gallery, Udine; Pitti
Immagine Award, for ITs International talent support Photo # Seven,
Trieste, 2008; 91° Collettiva giovani artisti, Bevilacqua la Masa
Foundation, Venice, 2007. Ultimi eventi in corso e futuri da quando a
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