LECCE - Si inaugura il 13 dicembre alle 18, nella sala lettura della biblioteca Bernardini del polo biblio-museale di Lecce, la mostra Atlas Aquæ. Paesaggi e geografie nell’editoria fotografica contemporanea, un progetto espositivo che indaga il tema dell’acqua attraverso il linguaggio del libro fotografico. Interverranno i curatori della mostra Stefania Rössl, Massimo Sordi e Samuele Vincenti e il Direttore del Polo Biblio museale di Lecce Gigi De Luca. In occasione dell’inaugurazione viene presentato il volume Atlas Aquæ, pubblicato da Skinnerboox (2025), che amplia e completa il lavoro svolto nella mostra.
“Il viaggio proposto da Atlas Aquæ incontra la complessità e la varietà degli approcci degli autori coinvolti nel progetto, offrendo uno spazio di riflessione capace di coniugare poeticamente scienza, politica e ambiente; l’acqua, intesa sia come flusso sia come rete di relazioni, si fa così interprete di un pensiero contemporaneo – dichiarano i curatori Stefania Rössl e Massimo Sordi – Percorsi diversificati analizzano temi che vanno dalla denuncia ambientale ai cambiamenti climatici, dalla contemplazione estatica di paesaggi naturali alla dimensione rituale degli stati della materia, dalla rilettura e riattivazione di archivi storico-scientifici alla costruzione di mondi immaginari e metaforici. Muovendo da uno stesso ecosistema visivo e concettuale, la ricerca intende sviluppare una riflessione sul tema della percezione dell’elemento acqua nella sua natura trasformativa”.
L’iniziativa è ideata da osservatorio mobile nord est, in collaborazione con il polo biblio-museale di Lecce, la biblioteca bernardini e il consiglio nazionale delle ricerche, nell’ambito delle attività del Gateway di Lecce del centro nazionale sulla biodiversità, e rientra nel programma del National Biodiversity Future center, il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità.
Atlas Aquæ è stato avviato grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia nell'ambito della rassegna Diorami, ideata e prodotta da Obliquo APS e riunisce 68 volumi pubblicati tra il 2018 e il 2025, costruendo un vero e proprio atlante visivo che attraversa fiumi, laghi, mari, piogge, sorgenti, ghiacciai e riserve d’acqua. Le opere selezionate raccontano l’acqua come materia, metafora, archivio del tempo e lente critica sulle trasformazioni ambientali contemporanee. Nel loro insieme compongono un ecosistema narrativo in continuo movimento: immagini eterogenee si rincorrono da un volume all’altro, si sfiorano, si contraddicono, si amplificano, dando vita a un percorso fluido e non gerarchico, pensato come una mostra effimera e aperta alle interpretazioni del pubblico.
Gli spazi della Biblioteca Bernardini diventano così un laboratorio di narrazioni visive, dove la relazione tra acqua, paesaggi, società e immaginari prende forma attraverso pratiche poetiche, documentarie e speculative. La mostra si inserisce nella ricerca che OMNE porta avanti dal 2018 sui rapporti tra natura e scienza, e si connette alle finalità del NBFC nel promuovere nuove consapevolezze sui sistemi ecologici e sulla loro fragile evoluzione. L’esposizione è curata da Stefania Rössl, Massimo Sordi e Samuele Vincenti.
“Atlas Aquæ nasce dall’esigenza di raccontare la biodiversità dell’acqua attraverso un linguaggio capace di parlare a tutti: quello dell’arte e della fotografia – dichiara Samuele Vincenti, co-curatore della mostra – Il libro fotografico, in particolare, si rivela uno strumento straordinario di mediazione tra ricerca scientifica e immaginario collettivo, capace di tradurre la complessità dei processi ecologici in esperienze visive, emotive e accessibili. Come Consiglio Nazionale delle Ricerche, attraverso il Gateway di Lecce del National Biodiversity Future Center, sentiamo con forza il valore della terza missione: portare la scienza fuori dai laboratori, costruire ponti con la società civile, stimolare consapevolezza e responsabilità. Questa mostra è un invito a guardare l’acqua non solo come risorsa, ma come sistema vitale fragile e interconnesso, che ci riguarda direttamente come cittadini, comunità e territorio”.
La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio 2026, dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 20:00, con ingresso libero.
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