Allontanandosi dal centro di NOALE, in direzione Camposampiero, sorge
il VILLAGGIO SAN GIUSEPPE. È nato negli anni Cinquanta, su iniziativa
dell’allora amministrazione civica, per accogliere famiglie
disagiate, senza dimora a causa della guerra o perché di ritorno
dalle colonie africane.A ricostruire la storia di questo piccolo
quartiere e delle numerose famiglie che ancor oggi lo popolano è il
professor Adriano Pellizzon, già noto per il suo lavoro sui
soprannomi noalesi e ideatore del museo della civiltà contadina. Il
suo nuovo volume si intitola "Villaggio di S. Giuseppe. Un mondo a
parte” e sarà presentato sabato 20 dicembre, alle ore 10, nella
sala San Giorgio a Noale. L’autore ne parlerà intervistato dal
giornalista Enrico Scotton. Porterà il saluto della città anche il
sindaco Stefano Sorino.
Il testo conta una settantina di pagine ed è corredato da foto
storiche, frutto dei ricordi, aneddoti e racconti raccolti da
Pellizzon, anch’egli originario di quella piccolo borgo «creato dal
nulla da gente speciale».
Popolato di scarpari, come Arnesto Rico, il villaggio aveva una sua
sagra, una propria band (The Blue Stars), una gloria sportiva (Giorgio
Vecchiato), una squadra di calcio (i temibili Diavoli Rossi). Abitato
da una cinquantina di famiglie, al suo interno aveva muratori,
falegnami, gommisti, sarti, materassai, “tiraossi”,
autotrasportatori. E c’era pure un inventore: Luca Tosatto (Pascòn)
che girava a bordo di un incredibile triciclo.
«Il mio racconto - rivela Pellizzon - è incentrato sul primo
ventennio, ovvero gli anni 50-60. Sono vicende che oggi possono far
sorridere, come il momento in cui arrivò l’acqua grazie alla
costruzione di una fontana. Fu festa grande. Con questa pubblicazione
ho voluto salvare tante storie dall’oblio».
Il libro, realizzato con il patrocinio del Comune, Pro Loco, Rotary e
Lions Club, sarà a disposizione di tutti i cittadini.
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17/12/2025 Last update