Interamente scritto e diretto da Perrotta, In nome del PADRE NASCE DA
UN INTENSO CONFRONTO CON LO PSICANALISTA MASSIMO RECALCATI, che alle
relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro. "Un PADRE.
Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre
padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza
geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo
ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del
mondo”. I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di
altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che,
a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con
le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio
potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli". (Mario Perrotta)
"Il nostro tempo è il tempo del tramonto dei padri. Ogni esercizio
dell’autorità è vissuto con sospetto e bandito come sopruso
ingiustificato. I padri smarriti si confondono coi figli: giocano agli
stessi giochi, parlano lo stesso linguaggio, si vestono allo stesso
modo. La differenza simbolica tra le generazioni collassa. Il
linguaggio dell’arte - e in questo progetto di Mario Perrotta che ho
scelto di accompagnare, il linguaggio del teatro - può dare un
contributo essenziale per cogliere sia l’evaporazione della figura
tradizionale della paternità, sia il difficile transito verso
un’altra immagine, più vulnerabile ma più umana, di PADRE."
(Massimo Recalcati)\n
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21/02/2020 Last update