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Parco Regionale dell'Appia Antica
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Parco Regionale dell'Appia Antica

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Parco Regionale dell'Appia Antica
Via Appia Antica, 42, Rome, 179, Italy
Pagina ufficiale del Parco Regionale dell'Appia Antica Il Parco dell‘Appia Antica è una Area protetta di interesse regionale ed è stato istituito con la Legge regionale 10 novembre 1988 n. 66 "Istituzione del parco regionale suburbano dell‘Appia Antica". Con l’approvazione della L.R. 29/97, il territorio di sua competenza, è stato ampliato con l’annessione dell‘area di Tor Marancia. Le finalità del Parco sono la conservazione e la valorizzazione del territorio in esso compreso, per permettere ai cittadini il godimento di straordinarie bellezze paesaggistiche e la conoscenza e lo studio di importantissimi valori storici, artistici e naturalistici. I confini Da nord a sud, da est ad ovest La superficie del territorio compreso nel perimetro del Parco è di circa 3.400 ettari. In questo territorio sono compresi la via Appia Antica e le sue adiacenze per un tratto di 16 chilometri, la valle della Caffarella (200 ettari), l’area archeologica della via Latina, l’area archeologica degli Acquedotti (240 ettari), la Tenuta di Tormarancia (220 ettari) e quella della Farnesiana (180 ettari). Il perimetro del Parco è delimitato a nord dalla cinta delle Mura Aureliane di Roma, a ovest dalla via Ardeatina e dalla ferrovia Roma-Napoli, a est dalla via Tuscolana e dalla via Appia Nuova fino a Frattocchie, mentre a sud tocca l’abitato di S. Maria delle Mole e il Fosso delle Cornacchiole ai margini dell‘area archeologica di Tellene. I comuni interessati dall’area del parco sono quelli di Roma, di Ciampino e di Marino. Per gli amanti della geografia, le coordinate del Parco sono: - 41° 50’ 00" latitudine N - 12° 33’ 00" longitudine E. L’altitudine massima è di 189 metri sul livello del mare a Frattocchie nella parte sud del parco. La Via Appia La più moderna strada del mondo antico 312 avanti Cristo: il console Appio Claudio dà il suo nome al tracciato di una nuova strada che raggiunge la Campania e poi Brindisi. La principale caratteristica di questa nuova strada è di essere percorribile con ogni tempo e con ogni mezzo, grazie alla pavimentazione realizzata con grandi pietre levigate e perfettamente combacianti, poggiate su uno strato di pietrisco che assicura tenuta e drenaggio. Con questa tecnica rivoluzionaria la Repubblica e l’Impero potranno costruire la vastissima rete stradale del mondo romano. Quasi sempre rettilinea, larga circa 4,10 metri, una misura che consente la circolazione nei due sensi, affiancata da un duplice percorso pedonale e servita da pietre miliari, l’Appia si merita ben presto l’appellativo di Regina viarum, la Regina delle strade. Lungo le prime miglia sorgono numerose installazioni funerarie, seguendo la legge che vietava di seppellire i morti entro la cinta sacra del Pomerio: monumenti di illustri famiglie, ma anche colombari di confraternite costituite per dare ai propri affiliati una degna sepoltura; cimiteri subdiali o sotterranei propri di particolari comunità etniche o religiose. Si crea e si stratifica cosí un patrimonio eccezionale di testimonianze storiche, culturali e artistiche di grandissimo valore.
 
 
 
 
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