Di cosa si tratta: Arte Spettacolo Lombardia: E io tra voi…? Arte
Spettacolo Lombardia: E io tra voi… Amy d Arte Spazio Milano apre la
stagione espositiva autunnale con un nuovo progetto economArt ad opera
di Manuela Bertoli e Davide Masciandaro, accomunati da una passione
identitaria per la ricerca e il sotteso: tradurre in opere d'arte
l'invisibile e l'onnipresente del mondo della microbiologia, come il
mondo dei batteri che compongono il nostro microbiota. Grazie a un
approccio interdisciplinare. M. Bertoli e D. Masciandaro esplorano
percezioni intime e spazi liminali in un’esperienza di frontiera in
cui le logiche convenzionali vengono sfidate. Le loro sono opere
indipendenti ma interconnesse. Nello specifico, con ...E IO TRA DI VOI
si è voluto esplorare il collegamento tra l'insieme dei microrganismi
che ci circonda e ci accompagna e le nostre relazioni interpersonali
in un'ottica di “cura” e “benessere”. La riflessione si
concentra sul superamento del paradigma antropocentrico che descrive
l’evoluzione dei rapporti fra l’uomo e i microbi distinguendo i
microrganismi in “amici” e “nemici”. Questa visione fa perdere
di vista l’effettiva natura del rapporto “ecologico” fra il
mondo vivente macroscopico e quello microscopico. La diversità delle
comunità microbiche che colonizzano il corpo dell’uomo, degli
animali e non solo, e dell’equilibrio del microbioma spostano
l’ottica dall’invisibile al visibile, abbracciando l’idea e
connettendo il mondo microscopico dei batteri a forme visibili nello
spazio, evidenziando che tra questi microrganismi esista un micromondo
positivo ed essenziale per noi e la nostra sopravvivenza, con
dinamiche simili a quelle umane nonostante le differenti prospettive.
Diversi dentro Per Manuela Bertoli, alla sua seconda esposizione in
galleria, la scelta di approfondire opere del passato utilizzando
materiali diversi, come nel caso di Profili Meta Morfici, si pone come
un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni
della sua pratica e ci ricorda che siamo parte del mondo naturale,
fonte di profondo trauma per molte persone. Nella sua pratica combina
linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla
filosofia alla biologia, dalla politica all’astrazione. La sua
indagine filosofica e la sua prassi artistica sono state influenzate
dalle teorie di pensatori e accademici quali l’americana Lynn
Margulis o la filosofa Donna Haraway, contestando l’eccezionalismo
umano con la creazione del genio solitario e conducendo ricerche su
forme di coscienza e intelligenza alternative. L’esposizione porta
in scena Meteogenesi (2025), una serie di quindici pannelli di
plexiglass di polveri e gas che rimandano all’astrattismo pittorico
con texture tattili dai toni discreti che mutano grazie alla luce, e
l’installazione a parete Trans Formers (2025), con la quale si
intende giocare con l’imprevedibilità dei batteri al fine di creare
dei pattern modificabili attraverso spostamenti e sovrapposizioni. A
completare il tutto, Ibridini (2025), colonie di protozoi, Profili
Meta Morfici (2025), Filosofie al silicio (2025), cinque opere della
serie Water Falling (2012), oltre all’opera Biografia della pioggia.
Per Manuela Bertoli non c’è un punto di partenza tra animato e
inanimato; ogni batterio, ogni cellula, racconta il cosmo. Le polveri,
i gas, l’acqua, il magma: tutto ciò contribuisce all’evento del
divenire chiamato vita, quello che Cioran definisce “il kitsch della
materia, rottura, eresia, deroga alle norme”, scardinando i confini
tra scienza, arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, in
un indagine sui concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e
simbiosi. Il nucleo del lavoro risiede nell’intreccio tra il
concetto di comunicazione e l’indagine sulle forme. Nonostante
l’approccio scientifico, il lavoro di Manuela Bertoli è bello a
vedersi e vi è un potente lato poetico, complice la ricerca grafica
che lascia il segno nel gusto raffinato di figure e forme inaspettate
ed impeccabili che esaltano la metamorfosi invisibile della materia.
Davide Masciandaro, regista e artista visivo, autore di installazioni
artistiche con un percorso di ricerca sui linguaggi multimediali
selezionato dal curatore Kamil Sanders per “Prima qui era tutto
paradiso”, progetto economArt andato in mostra da Amy d Arte Spazio
nel marzo 2025 in cui il video e il suono diventano volani di
esplorazione tecnologica. La sua ricerca si radica in una
sperimentazione tecnico-formale volta a sviluppare strutture narrative
non lineari ed esperienze audiovisive stratificate. Le sue opere si
articolano come dispositivi di emersione e interferenza, dove la
smaterializzazione dell’immagine e del ricordo rivela altre
presenze. L’utilizzo di strumenti digitali e analogici-tra cui
camcorder, TV CRT e sistemi di sintesi video-accompagna
un’attenzione costante per la materia dell’immagine e del suono,
il loro decomporsi, la loro persistenza. L’utilizzo di tecnologie
dismesse-come nastri magnetici o segnali VHF-guarda alla storia
dell’uomo e del suo sguardo tecnologico sul mondo, verifica come la
tecnologia dimenticata può diventare una forma del ricordare e di
rinegoziare il rapporto tra umano, macchina e tempo. In questa
cornice, il glitch e il feedback audio-video diventano strumenti
percettivi: l’errore si fa forma,la memoria si plasma attraverso la
manipolazione mediale. In mostra opere tutte inedite della serie Mamma
(2025) sistema di feedback video analogico in cui l’immagine ritorna
su sé stessa, si moltiplica, disgrega, e DATA CELLS (2025), serie di
still frames/video generati tramite CHAOS: The Software (Autodesk,
1991), il software sviluppato da Josh Gordon, Rudy Rucker e John
Walker su base del libro Chaos di James Gleick in cui le immagini
emergono come strutture cellulari dinamiche, testimoni di un ordine
nascosto che si manifesta attraverso processi computazionali autonomi
simili alle dinamiche di autorganizzazione osservati nei sistemi
biologici. Le sue installazioni si configurano come ambienti
sensibili, sistemi aperti in cui immagine e suono attivano un dialogo
fra reale e simbolico, memoria, materia e interferenza. La tensione
tra questi elementi diventa il motore di una poetica che esplora
dimensioni di soglia , territori immaginari in cui l’umano non è
più il centro, ma una presenza a latere, circondata da segnali e
forme differenti. In un contesto globale segnato da tensioni e
trasformazioni continue, un’acquisita consapevolezza
sull’identità, personalità, utilità e diversità pone per
gallerie di ricerca come Amy d Arte Spazio la cultura del progetto
come innesto, grazie alla dimensione generativa del processo, fulcro
di indagine, capace di raccontare storie di menti, scoperte e
materiali attraverso nuove metodologie. La natura ibrida e sistemica
dello spazio espositivo, vera impresa sociale, suggerisce un luogo
dinamico, in continua evoluzione, capace di generare opportunità di
espressione, partecipazione ed indagine e si traduce nella varietà
dell’indagine e ricerca inclusiva, come quella rappresentata da
“...E IO TRA DI VOI”. Tra le relazioni interne alle comunità
microbiche (la cd. Metagenomica) si è osservato l’emergere di
strategie cooperative come mediazione di conflitto tra diversi ceppi
di batteriofagi in competizione, e quindi la rapida evoluzione di
meccanismi imprevisti di sopravvivenza da cui l’uomo può imparare,
con modelli più complessi e dinamici che riconoscono la natura ibrida
incarnata e situata dei processi cognitivi in cui l’intelligenza e
la creatività sono proprietà emergenti di sistemi complessi e
adattivi che operano lontano dall’equilibrio e al confine tra ordine
e caos. La sfida, per noi, sta nell’ideazione e realizzazione di
esposizioni in cui l’esperienza risulti unica, insostituibile e
aperta all’interpretazione. Dietro questi assemblaggi, video e suoni
c’è una logica, anche se non viene necessariamente esplicitata in
una spiegazione. Il progetto economArt di Manuela Bertoli e Davide
Masciandaro sull’economia dialettica e dinamiche del sotteso si
inserisce perfettamente come linee guida e riflessione per probabili
futuri ed incognite.
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05/09/2025 Last update