SABATO 20 DICEMBRE, a LECCE presso MANIFATTURE KNOS con inizio alle
ore 20,45 ed ingresso gratuito, DUENDE TeatroDanza rappresenterà lo
spettacolo “LE SEI STANZE – RACCONTI DI DONNE”, risultato di un
laboratorio professionale di teatrodanza diretto da Enza Curto; un
percorso di ricerca espressiva e corporea che ha condotto sei DONNE A
RACCONTARSI ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO DEL CORPO.La performance affronta
il tema della forza delle donne e della collaborazione femminile,
mostrando come il gesto, la presenza scenica e l’ascolto reciproco
possano trasformare il vissuto individuale in un racconto corale. Tra
memoria e movimento, ricordi e improvvisazioni, le protagoniste
attraversano frammenti di vita che diventano narrazione, rito e
liberazione.
L’evento è un progetto finanziato dal Consiglio Regionale della
Puglia nell’ambito del bando FUTURA 2025 per la Parità di Genere ed
ha il patrocinio della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce e
dell’Università del Salento.
produzione: DUENDE TeatroDanza
ideazione e regia: Enza Curto
interpreti:Vaga Bee, Fiorenza Giordano, Eugenia Ingrosso, Loredana
Leo, Maristella Miglietta, Francesca Stomeo e Camilla La Grua
In un luogo sospeso tra il tempo e la memoria, sei donne si
incontrano. Non si conoscono, o forse sì.
Ognuna porta con sé un ricordo: inciso sulla pelle, sulle ossa, nel
gesto.
Un oggetto, una frase, una danza improvvisa: frammenti di vita che
diventano racconto, rito, liberazione.
“LE SEI STANZE” è una performance di teatrodanza, corale e
viscerale, che attraversa il vissuto femminile con intensità e
poesia.
Una dopo l’altra, le protagoniste condividono pezzi di sé: non
sempre con parole, ma con movimenti, silenzi, sguardi che raccontano
più di mille frasi.
Corpi che si sorreggono, si oppongono, si liberano. Il gesto diventa
parola, la danza si fa memoria.
Il ricordo, da peso, si trasforma in forza.
I ruoli imposti si spezzano. Le sei donne non sono più ciò che il
mondo ha chiesto loro di essere, ma quello che scelgono di diventare.
Il linguaggio del teatrodanza permette a ciascuna di raccontarsi oltre
la voce, attraverso il corpo vivo, vulnerabile, potente.
E il pubblico? Il pubblico è dentro, perché in ognuna di loro c’è
un riflesso, un’eco, una storia vissuta o taciuta.
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09/12/2025 Last update